Molti sostengono che l’influenza politica dei ricchi sia un fattore determinante
Questo comunicato stampa è stato tradotto in italiano dall’inglese, lingua originale di redazione.
Un nuovo sondaggio del Pew Research Center condotto in 36 Paesi, pubblicato oggi, rileva una diffusa preoccupazione dell’opinione pubblica in relazione alle disuguaglianze economiche. Alla domanda relativa a cosa conduca a queste disuguaglianze, la maggior parte delle persone nei Paesi oggetto del sondaggio indica l’intersezione tra ricchezza e politica.
- Una mediana del 54% degli adulti dei Paesi esaminati afferma che il divario tra ricchi e poveri è un problema molto grande nel proprio Paese; una mediana del 30% afferma invece che è un problema moderatamente grande.
- Una mediana del 60% ritiene che l’eccessiva influenza politica dei ricchi contribuisca in larga misura a generare diseguaglianze economiche. Tra i sei fattori presi in esame, questo è quello che trova maggiormente il riscontro degli intervistati, posizionandosi in cima alla lista in 31 dei 36 Paesi in cui è stato svolto sondaggio.
Il nostro sondaggio ha anche riscontrato un’ansia profonda a livello mondiale in merito al futuro dell’economia e un forte desiderio per una riforma economica.
- Una mediana del 57% degli adulti intervistati prevede che i bambini del proprio Paese, una volta cresciuti, staranno peggio dei loro genitori dal punto di vista economico, mentre una mediana del 34% sostiene che staranno meglio. In 15 dei 31 Paesi per cui sono disponibili le tendenze, la percentuale di pubblico che pensa che i figli staranno peggio dei loro genitori dal punto di vista economico è più alta oggi rispetto ai sondaggi precedenti alla pandemia.
- Nei Paesi in cui è stato condotto il sondaggio si registra un ampio sostegno alla modifica del sistema economico. In tutti i Paesi tranne tre (Singapore, Paesi Bassi e Svezia), la maggioranza delle persone afferma che il loro sistema economico necessita di cambiamenti profondi (mediana del 52%) o di una riforma completa (mediana del 20%).
Dei Paesi europei oggetto del sondaggio, gli adulti italiani sono i più propensi ad affermare che la presenza di alcune persone che lavorano più duramente di altre, unita alla presenza di alcune persone che nascono con maggiori opportunità, contribuisca in larga misura alle disuguaglianze economiche nel Paese. La maggioranza afferma che questo è il caso in ogni misura. Circa otto italiani su dieci (79%) ritengono inoltre che i bambini di oggi vivranno una situazione economicamente peggiore di quella dei loro genitori in futuro.
Risultati chiave aggiuntivi del report:
Fattori che si ritiene contribuiscano alle diseguaglianze economiche
- La maggioranza delle persone in quasi tutti i Paesi oggetto del sondaggio ritiene che tutti i sei fattori esaminati siano causa di diseguaglianze economiche almeno in parte. Tuttavia, esistono delle differenze in merito al fatto che ciascuno di essi vi contribuisca in misura notevole.
- Una mediana del 48% degli adulti sostiene che i problemi nel sistema educativo del proprio Paese contribuiscono in larga misura alle diseguaglianze economiche. Di tutti i Paesi presi in esame, lo Sri Lanka e la Turchia sono gli unici due Paesi in cui ciò viene considerato il maggiore fattore determinante.
- Circa quattro intervistati su dieci hanno affermato che la presenza di alcune persone nate con maggiori opportunità di altri (40%) e la presenza di alcune persone che lavorano più duramente di altre (39%) sono fattori che contribuiscono alle diseguaglianze economiche in larga misura.
- Un numero minore indica l’impatto dei robot e dei computer che svolgono il lavoro precedentemente svolto dagli esseri umani (31%) o le discriminazioni delle minoranze razziali o etniche (29%).
- I Brasiliani sono maggiormente propensi a ritenere che le discriminazioni razziali o etniche siano uno dei principali fattori che determinano le diseguaglianze economiche: lo afferma il 64%, la percentuale più alta in tutti i Paesi oggetto del sondaggio.
Percezioni delle diseguaglianze e delle discriminazioni a livello globale
- Nel nostro sondaggio abbiamo chiesto agli intervistati la portata dei problemi di vari tipi di disuguaglianze nel loro Paese, tra cui il divario tra ricchi e poveri (una mediana del 54% lo considera un problema molto grave), le discriminazioni basate sulla razza o l’etnia di una persona (34%), la disparità di diritti tra uomini e donne (31%) e le discriminazioni basate sulla religione di una persona (29%). Molti degli intervistati nei Paesi oggetto del sondaggio li considerano problemi moderatamente gravi.
- Molte persone li considerano dei problemi molto gravi nel proprio Paese. In 35 Paesi su 36, la maggior parte degli intervistati afferma ciò in merito al divario tra ricchi e poveri rispetto a qualsiasi altro problema.
- Nel complesso, vi è meno preoccupazione circa le discriminazioni religiose rispetto agli altri problemi esaminati. Tuttavia, in cinque Paesi (Bangladesh, Francia, India, Nigeria e Sri Lanka), la metà o più delle persone intervistate ritiene che le discriminazioni religiose siano un problema molto grave.
- Le persone provenienti da Paesia reddito medio sono più propense a considerare tutte le forme di diseguaglianza come un problema grave rispetto alle persone dei Paesi ad alto reddito.
(Consulti l’Appendice A per una classificazione dei Paesi a medio reddito e ad alto reddito.)
Di seguito sono riportati i risultati chiave di un nuovo sondaggio del Pew Research Center che si è svolto tra il 5 di gennaio e il 22 maggio 2024 e ha coinvolto 45.103 adulti.
Leggere il report completo (in inglese): https://www.pewresearch.org/global/2025/01/09/economic-inequality-seen-as-major-challenge-around-the-world/
LEGGERE ANCHE: Le valutazioni economiche in 34 Paesi sono più negative che positive
Metodologia: https://www.pewresearch.org/2025/01/09/methodology-inequality/
Risultati principali del sondaggio: https://www.pewresearch.org/wp-content/uploads/sites/20/2025/01/pg_2025.01.09_inequality_topline.pdf